venerdì 10 giugno 2011

Croatia-Montenegro 1-1


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Un viaggio saltato e un'incontenibile voglia di mare...non ci resta che puntare la bussola in direzione sud...next stop Dalmazia!!! In Istria e nella regione di Zara giugno è il mese più bello... chissà se anche questo angolo di paradiso ci darà grandi soddisfazioni nonostante sia prevista per il ponte del 2 giugno pioggia a catinelle.
Toccheremo poche mete per godere più intensamente delle acque cristalline e delle località turistiche che hanno reso la Dalmazia una meta amata da molti e se la pigrizia non prenderà il sopravvento ci spingeremo fino in Montenegro.
Sibenik,Trogir, Split e Dubrovnik saranno i nostri baluardi croati, il golfo delle bocche di Kotor e Sveti Stefan l'eventuale gita fuori porta.
Avevamo pensato di fare anche una deviazione a Bol sull'isola di Brac per ammirare la splendida spiaggia di Zlatni Rat ma in molti ci hanno suggerito che vederla ora equivale a mangiare un gelato in pieno deserto...praticamente dato l'elevato tasso di turisti sulla spiaggia sarebbe impossibile godersela. Sarà per un'altra volta.

Appena finito di stendere l'ultima lavatrice ed eccomi qui a fornire uno stringato resoconto del nostro viaggetto.
La Dalmazia è stata all'altezza delle aspettative: rocce carsiche arricchite dal giallo dei cespugli rigogliosi delle ginestre, acqua dalla sfumature turchesi e blu intenso; frutti della terra e del mare dai sapori di un tempo, gente affabile e disponibile...la vera scoperta però è stata il Montenegro; una sorta di Croazia del passato con un turismo europeo timido ma in crescita ed un paesaggio ancor più selvaggiamente bello se non fosse per scheletri di hotel abbandonati e in costruzione...nuovi deturpatori della costa.

Alcune località però conservano tutto il loro fascino; come Sveti Stefan che grazie a investimenti stranieri è tornata splendida come un tempo anche se questo ha significato trasformarla in un resort a 5 stelle impedendo a comuni viaggiatori come noi anche solo l'accesso all'isolotto. Per fortuna è ancora possibile attraversare la proprietà godendo dei colori del mare cristallino all'ombra di un'odorosa pineta. Una passeggiata immersa nel verde conduce in poco più di 15 minuti nella vicina Pržno, un piccolo villaggio di pescatori con due baretti, quattro Konobe vista mare (Konoba è il termine con cui si indicano i ristorantini)  e un nostalgico profumo di località balneare.Trovare un alloggio non è così semplice come in un qualsiasi borgo croato; si tratta per lo più di seconde case e le poche sobe disponibili bisogna contendersele con russi e ucraini, i turisti habituè della zona. Anche se per noi è stata una tappa in giornata ho pensato bene di prendere un po' di informazioni recuperando contatti di persone locali che affittano stanze e di vedere com'erano le strutture. Il prezzo per una stanza doppia vista baia pulitissima si aggira sui 50 euro a notte ad inizio stagione, non proprio economico ma neanche carissimo, io dico che si può contrattare se decidete di fermarvi più giorni. Pržno comunque va bene se siate a caccia di romanticismo e tranquillità diversamente meglio optare per Buvda.

 Mali Buvda (la città vecchia) è un piccolo gioiellino, piccole viuzze piene di caffè e localini alla moda, un bellissimo bastione, simpatia innata dei locali.Perdendoci nelle stradine mi sono imbattuta in una piazzetta con alcune bancarelle di oggetti antichi che farebbero invidia ai più esclusivi mercatini vintage europei. Mi pento ancora di non aver fatto un "investimento nel passato". A Buvda c'è parecchia vita notturna rispetto ad altre località turistiche sulla costa montenegrina.

Da evitare: il soggiorno in località anonime prenotando già dall'Italia una stanza, meglio rischiare ma vedere dove si va a soggiornare, i casermoni alberghieri sono dietro l'angolo;
mangiare in strutture internazionali o ristoranti smaccatamente turistici con bandierine segnaposto, meglio una konoba qualsiasi...spenderete meno e mangierete meglio.

Da non perdere: un tuffo nelle acque trasparenti di Sveti Stefan smangiucchiando della frutta acquistata dalle donne locali lungo la strada;
un caffè fatto a regola d'arte nel porticciolo di Pržno e se proprio volete godervela una zuppetta d'aragosta in uno dei ristoranti sulla spiaggia;
un oggetto di antiquariato ch vi ha emozionato nella piazzetta di Mali Buvda.

Agli indecisi e a chi sogna una meta "mare e monti" direi che la baia di Kotor potrebbe essere la risposta! Una mulattiera conduce alla chiesetta e poi alla torre difensiva che domina il borgo bagnato dalle calme acque del canale.Sembra quasi di trovarsi a bordo lago invece che in un'insenatura.
Da evitare: non posteggiate di fronte all'ingresso della città ma spingetevi appena oltre il ponte, nelle viette laterali...potreste trovare posteggio gratuito e fare amicizia con la gente del posto che magari vi aprirà anche la portiera dell'auto in segno di cavalleria;
non salite in cima alla chiesetta percorrendo la mulattiera nelle ore centrali; non è detto che il ragazzo con la borsa frigo seduto in cima abbia ancora acqua fresca disponibile;
andare anche solo 10 km all'ora in più del limite consentito...multa assicurata!!

Da non perdere: una passeggiata nel tardo pomeriggio nel paesino di Kotor quando le navi da crociera hanno già salutato la baia;
una foto scattata dall'alto senza fiato ma felicemente abbarbicati sulle mure;
soste a bordo strada per ammirare il panorama lungo la statale che collega Kotor a Hergeg Novi.

Per quanto riguarda la Dalmazia mi limiterò a dirvi che mi sono vergognata ad aver aspettato tutto sto tempo prima di concedermi qui una vacanza. Detto questo, a differenza dell'Istria, meglio prenotare dove dormire soprattutto se pensate di trascorrere le vacanze a luglio/agosto e avete in mente di soggiornare in centro storico o zone limitrofe senza spendere un occhio della testa. Chiedete sempre se hanno il posteggio e se la zona che avete scelto è interdetta al traffico. A Sibenik potete anche solo fare una sosta di un paio d'ore a meno che non decidiate di visitare il parco di Krka o le isole Kornati.

Da evitare: una notte in città, il centro storico è molto piccolo e Sibenik non proprio una città ecosostenibile se potete spingetevi un po' più a sud;
un gelato in  Kralja Tomislava...neanche io avrei tanto coraggio.

Da non perdere: la bellissima Katedrala sv. Jakova (Cattedrale di San Giacomo) gioiello del rinascimento croato inserita dal 2001 nel patrimonio mondiale dell'Umanità. Il battistero visto con la luce del sole al tramonto ha un fascino ineguagliabile così come le facce scolpite sulla parete esterna della chiesa. Ricordate di portare con voi uno scialle o indossare una maglietta maniche corte e short non troppo corti qui sono severissimi e rischiate di non poter entrare ad ammirare l'interno di questa chiesa spettacolare...anche se è un po' grigia e buia non dimenticate che è la chiesa più grande del mondo tra quelle erette completamente in pietra senza ricorrere a parti di sostegno in mattoni o legno.

Anche Trogir è piccolina e comunque merita una sosta per un altro tesoro perfettamente conservato: la Katedrala sv. Lovre (Cattedrale di San Lorenzo) Il biglietto di ingresso vale il costo anche solo per la vista dall'alto del campanile. Il castel Camerlengo dà una prospettiva d'insieme della città ma nulla di più; per cui potete benissimo evitare di pagare l'ingresso a meno che non vogliate vedere un'immagine come questa.


Split con il palazzo di Diocleziano, il suo mercato del pesce, la pasticceria Creme de la Creme , i giovani che la sera ballano in piazza varrebbe da sola un viaggio fino a qui nel sud della Croazia anche se le dimensioni del centro storico sono più piccole di quanto immaginassi.Il mio consiglio è quello di spezzare il viaggio a Spalato anche se fremete dal desiderio di raggiungere Ragusa. Split dà il meglio di sè nelle ore meno calde quando le luci giallognole illuminano dolcemente le stradine pedonali

mercoledì 1 giugno 2011

Natale in India


Visualizza INDIA 2002 in una mappa di dimensioni maggiori La mia India è un insieme complesso di  immagini, odori, sapori. E' il viaggio nel viaggio.
Anche il più avvezzo viaggiatore ne resta segnato; a distanza di tempo anche un'immagine o una pagina di diario riescono a riportare a galla quelle sensazioni. E così anche solo decidere di dedicare un post a questo viaggio del mio passato ottiene questo effetto.
In un istante rivedo i tessuti purpurei e giallo zafferano stesi al sole, la sacralità indescrivibile del Gange, l'aggressività delle scimmie nei templi, i bimbi con la mano tesa elemosinando un po' di sapone, le notti trascorse nelle Haveli un po' spartane e decadenti ma con un fascino incomparabile, il treno in perenne ritardo sovraffollato di gente e animali da cortile, l'aria intrisa di curry che ormai era un tutt'uno con i miei vestiti, le soste interminabili ai negozi dove da sola non sarei mai entrata.
L'India è disordinata, caotica e così lo sono i ricordi che l'accompagnano.
E' un viaggio così personale che spesso le informazioni che si vogliono condividere risultano artefatte.
L'unico consiglio che mi sento di dare è quello di partire quando davvero lo sentirete dentro, quando qualcosa nella vostra vita pensiate stia per cambiare, quando il destino insomma sembra averci messo lo zampino.
Sconsiglio il viaggio organizzato con tour operator, cosa che peraltro non mi stancherò mai di boicottare; una soluzione ottimale e sicura può essere quella di noleggiare un autista e macchina privata appoggiandosi ad un'agenzia locale: salterete inutili intermediari, vedrete "con i vostri tempi" le mete da visitare, strutturerete il viaggio itinerante con i preziosi consigli di chi quelle strade le conosce davvero e potrete fermarvi per una foto o una sgranchiatina alle gambe.


Questo è stato il mio primo contatto con l'India, disarmante e al contempo avvolgente, profondamente infinito.