martedì 26 aprile 2011

Ritorno alle origini

olio+olive taggiasche+pesto+trofie+acciughe+carciofi con le spine = aroma di casa
La Liguria è come una medaglia: ha due facce, anzi ne ha più di due, tutte con caratteristiche uniche.
Genova, il capoluogo, fa da spartiacque tra le due riviere quella di Levante e quella di Ponente...terre così vicine eppure così diverse. E' come fossero due sorelle, cresciute a velocità alternate; protagoniste ignare di destini differenti, segnate per sempre dal corso del tempo. Non posso che amare entrambe con le loro diversità; certo a est abbiamo le Cinque Terre e Portofino, conosciute dal jet set e dai turisti di tutto il mondo, ma a Ponente al di là delle serre, di Sanremo e del suo festival della canzone, c'è molto di più. La Liguria ad occidente è un crigiolo di borghi misteriosi e sconosciuti dove si respira un non so che di medioevo. Spesso si incontrano coppie di inglesi in cerca di un antico passato o bikers innamorati delle nostre curve a gomito, nuovi esploratori del terzo millenio. Finalborgo è una di queste perle, così come Pigna e la ricercata Apricale ma anche Oneglia con il suo porticciolo di pescatori affacciato su casette dai colori pastello non è da meno...provare per credere!!!


lunedì 18 aprile 2011

E se la gita fosse a Trieste?!!!

Mettiamo che un'amica di CS si trovasse a vagabondare qualche giorno per Trieste e chiedesse proprio a me qualche dritta sulla città...dove la dirotterei?? Ognuno di noi dovrebbe essere preparato ad una simile eventualità  perchè non c'è niente di più gratificante dell'accompagnare gli amici negli angoli nascosti della tua città. Beh trovare chicche non è difficile da queste parti.
Uno dei posti che si contende la vetta della classifica gourmet è Siora Rosa; in inverno per il suo profumato e gustoso piatto di trippa, in primavera per il panino melanzane fritte e stracchino...sono già con l'acquolina in bocca!!
Un altro buffet che considero un po' come la mia seconda casa è l'Approdo un indirizzo irrinunciabile soprattutto il venerdì a pranzo. Gli scampi alla busara sono all'altezza di un ristorante pluridecorato e le capesante gratinate sono le migliori che abbia mai assaggiato (tenete conto che le prendo ogni volta che leggo un menù!!)
La pasticceria Pirona, presente in tutte le guide turistiche e riviste di settore, è davvero all'altezza della fama e segue le ricette secondo una tradizione secolare cosa che altre pasticcerie in centro hanno ormai perso. Io impazzisco per il loro strudel, per le zattine alla crema (introvabili dopo le 10 della mattina) e per le napoletane (frolle di crema pasticcera cotte al forno) ma credetemi lascerete gli occhi davanti alla vetrinetta dei dolci e non vorrete più andar via.
Gettate nel cestino lonely planet e touring e vagabondate per la città solo con una mappa in una mano e un gelato nell'altra senza dimenticare che quello artigianale autentico non si mangia da Pipolo, Zampolli o da Grom ma da Tony Lamponi uno strucido triestino che fa il gelato alla vecchia maniera con ingredienti freschi e nessun additivo nè conservante...un vero posto da intenditori.

giovedì 7 aprile 2011

C'è gricia e gricia

Metti una pausa pranzo frettolosa, un appuntamento dall'altra parte della città ma soprattutto un'incontenibile voglia di assaporare una pasta alla gricia da vero romano...che fare?
Appurato che le guide turistiche non sempre sono aggiornate e imparziali non mi resta altro che un po' di buon senso e una ricerca incrociata sui siti specializzati nel food. La cosa potrebbe non rivelarsi così semplice; anche a Roma infatti la "sola" è dietro l'angolo, reale o virtuale che sia, e se una volta bastava sorridere ad un indigeno inorgogliendolo con la fatidica domanda "dove posso mangiar da romano" ora pare che molti capitolini abbiamo dimenticato il piacere del buon cibo a fronte di porzioni generose ed economiche in un qualsiasi Pastarito di quartiere.
Grazie a Dio non sono tutti così!! Ma vai tu a trovare l'intenditore per strada o subito fuori la metro.
Nella capitale si riesce ancora a mangiare divinamente dimenticando le regole del galateo e facendosi stregare dal rito della scarpetta... i posti però, bisogna conoscerli e soprattutto ricordare che hanno orari "da romani" vale a dire che prima delle 13.00 te lo puoi scordare di ordinare.

Molti custodiscono gelosamente le trattorie dalle porzioni generose con prezzi abbordabili, ma se lo spirito è quello del viaggiatore perchè non condividere i luoghi del piacere?
Da Lucia a Trastevere rimane un mio personale punto di riferimento e che dire poi in pieno ghetto ebraico di Sora Margherita?Sfido chiunque a rimaner delusi.
Se poi il tempo non è tiranno e si accetta di pagare 6 euro per un carciofo sicuramente è d'obbligo una sosta da Gigetto al portico d'Ottavio, davvero imbattibile nel carciofo alla giudea. (ps:io non dimentico mai di mangiare un supplì, per me come loro non li a davvero nessuno)