giovedì 23 febbraio 2017

ecco dove ti... Porto!!


E' già un po' di tempo che riviste di settore dedicano articoli a questa cittadina rimasta per molti anni fuori dall'occhio del ciclone del turismo mordi e fuggi. 
Vuoi grazie ai voli low cost, vuoi grazie a social come Pinterest, Instagram e pure il diabolico FB negli ultimi tempi l'interesse mediatico verso Porto è cresciuto a livello esponenziale al punto che abbiamo deciso di visitarlo prima che, come Lisbona, si trasformi in un'attrativa turistica perdendo il suo fascino "ruspante".

Quando metto in conto di scoprire una località piuttosto che un'altra mi chiedo:
perchè Lei?

 Devono risultare almeno 3 motivi che la rendano unica e qui ce ne sono pure di più
specialità gastronomiche
unicità architettonica del suo passato
street art, edifici di grande impatto realizzati da grandi architetti
atmosfera sospesa nel tempo

Se pensiamo al cibo portoghese subito viene alla mente il bacalhao ma Porto è molto di più; a cominciare dai panini per i quali bisogna mettersi in coda e sperare di non entrare nella spirale della dipendenza.
Due gli indirizzi imperdibili:
Cervejaria Gazela


Casa Guedes

e poi, nonostante un aspetto non proprio raffinato e una descrizione che la precede altrettanto stomachevole, LEI la regina incontrastata delle tavole calde e ristoranti turistici la

francesinha


Non so chi continui a scrivere nei blog che già il suo nome è invitante e che il ricco numero di ingredienti faccia aumentare alla sola lettura, la salivazione. Forse agli Americani  e connazionali patiti di programmi alla Man vs Food, ma chiunque abbi un po' di amore per la buona tavola non può non restare disgustato dagli accostamenti e dal numero eccessivo di cose messe lì dentro...almeno prima di averlo provato superandone l'aspetto.

Ebbene sì sfidando ogni logica la francesinha è buona a patto che scegliate il posto giusto dove provarla e la condividete con qualcuno evitandovi un principio di infarto proprio in vacanza.


cervejaria Brasao



Porto è famosa anche per i suoi edifici storici molti dei quali in perfetto stato di conservazione anche se parte del suo fascino è dato anche da edifici semi abbandonati dove puoi scorgere incredibili azulejos.












Degno di nota anche il grande progetto di riqualificazione dell'area circostante il nuovo palazzo della musica, opera criticata, discussa e ora amata dai suoi abitanti. Una struttura che ricorda da fuori un meteorite e che racchiude al suo interno spazi avveniristici.







Quello che più di ogni altra cosa mi ha fatto innamorare di Porto e mi ha fatto crescere la voglia di tornarci è la sua cristallizzazione temporale che spero duri il più a lungo possibile. Sembra di fare un tuffo nel passato, in un passato che fino a 40 anni fa apparteneva a molte cittadine della nostra nazione e che per colpa del progresso e dalla globalizzazione è scomparso in un battito d'ali.

Non perdetevi Porto...la trasformazione è già in atto...MUOVETEVI!!!





Decluttering...in viaggio!!!

Da un po' di tempo si parla di DECLUTTERING: il nuovo lavoro di svuotare dietro compenso armadi, scaffali e tutto ciò che appare come superfluo, inutile, ingombrante.
Io negli anni sono riuscita a fare di meglio senza ricorrere a questi professionisti; ho generato l'evoluzione di questo fenomeno e invece di farmi buttare nel cassonetto gli oggetti superflui semplicemente li perdo in viaggio.

In un primo momento ero convinta fosse casualità, distrazione o stanchezza da jet lag ma poi con il tempo ho capito quanto fosse una cosa seriale.


Ecco una piccola carrellata di oggetti a cui non ho dato degna sepoltura:

- 2004 Londra--> cappellino di velluto marrone caduto dalla testa probabilmente da Harrods;

- 2006 India--> pigiama bianco con pinguini lasciato sicuro in camera a Delhi e mancata per un pelo la giacca tecnica della NorthFace recuperata tramite spedizione da una città del Rajasthan all'altra;

- 2011Cambodia confine Thailandia--> cappellino con visiera personalizzato con nome da team sub Trieste;

- 2010 Vietnam--> macchina fotografica Nikon con obiettivi e telecamera Sony di ultima generazione comprata in Giappone (questo fu un duro colpo perchè alla fine del viaggio con tutte le foto nelle memorie);

- 2008 Volo Miami-Lima--> ciambellone soft per alleviare sofferenze al fondo schiena dopo molte ore di viaggio in contesti scomodi...sottolineo che era stato appena comprato al duty free di Miami :(

- 2011 Mozambico-escursione isole Bazaruto--> maschere nostre e boccagli affittati lasciati ingenuamente incustodite su un'isola deserta che tanto deserta non doveva essere

- 2011 Cambodia--> reggiseno Intimissimi tolto per dormire più libera in autobus notturno e smarrito nello stesso;


- 2016 Galapagos--> occhiali da sole letteralmente portati via da un onda durante un brevissimo bagnetto in mare;

- 2016 Volo Amsterdam-New York--> felpa delle Filippine dimenticata già all'inizio del viaggio noncuranti della temperatura polare della Grande Mela

- 2016 ultimo dell'anno Time Square--> zainetto della North Face sequestrato dalla polizia perchè potenzialmente pericoloso con all'interno pantalone nero leggero e magliettina rosa manica corta

- 2017 Tulum o Aereoporto Cancun-->occhiali da sole preferiti con molta probabilità caduti durante le ore notturne passate a terra in aereoporto

Sarà un caso che negli ultimi anni questa sorta di pulizia oggettistica sia aumentata? Non mi dire che l'età gioca anche questi scherzi...



mercoledì 15 febbraio 2017

Un tema scottante...le SFOGLIATELLE!

A parlarvene è una non golosa, addicta prima di aver assaporato "le ricce", solo di cassate e cannoli made in Sicily. Beh ho dovuto fare chapeau e inserire le mitiche sfogliatelle nella mia personale lista di dolci indimenticabili.

Perchè sono così buone qui?

Perchè le trovi sempre calde, ad esempio...neanche ci fosse un timer/scanner che fiuta il goloso a 2 kilometri di distanza avvicinandolo come l'orso con il miele;

perchè il ripieno è generoso e non troppo dolce da risultare stucchevole anche a chi non è glucosio dipendente;

perchè scrocchiano in bocca e mettono alla prova la tua abilità nel non sporcarti;

e poi perchè...


Dunque qui sugli indirizzi TOP si apre una diatriba interna...ad ogni modo noncurante delle critiche dei saccenti:

podio assoluto, nonostante la posizione infelice nei pressi della stazione,

Antico forno delle sfogliatelle calde Fratelli Attanasio




e in centro storico

Scaturchio o Pintauro

tema a parte che non voglio approfondire è quello dei seguaci della frolla...
Beh volete entrare nel vivo dell'azione? Comprate un volo low cost per Napoli e saprete di cosa stiamo parlando...in ogni caso buona merenda!!!




Ho ancora un certo appetito...che facciamo? Andiamo da Cibi Cotti!!

Questo indirizzo o meglio questa vera e propria mecca gastronomica, precursora di HomeRestaurant, Eatwith, Cuoco a domicilio e chi più ne ha più ne metta è sicuramente Cibi Cotti o meglio la vera cucina napoletana di Nonna Anna. Qui l'esperienza è così autentica e completa che non serve dilungarsi troppo. Ancora una volta la dritta è arrivare sul presto, senza dimenticare che solo si pranza in questo paradiso del palato. Niente fronzoli ma pura poesia. Napoli regala anche questo gioiello.



Vedi Napoli e poi...INGRASSI!!!

L'altra sera eravamo a cena da amici e abbiamo saputo che anche loro vivranno l'esperienza Napule, città complessa ma terribilmente affascinante. Noi ne siamo catturati e non smettiamo di trovare scuse per farci una capatina. Ovviamente le specialità gastronomiche sono un ago della bilancia non indifferente...perchè, inutile a dirlo, al Sud si mangia meglio e soprattutto con un budget molto più contenuto, che di questi tempi non guasta. Visto che vorremmo rendere la loro "prima volta" magica perchè non condividere i nostri "secret spots" anche qui nel blog? In fondo a raggiungerci saranno proprio quelli che non vogliano fermarsi alle descrizioni di una guida comune ma che cercano disperatamente qualcosa di diverso che faccia entrare Napoli nella loro "bucket list". Pronti a sognare di essere già là? Allora cominciamo per gradi...dove andare a dormire...noi consigliamo sempre di stare nel cuore dell'azione...con alcuni accorgimenti come, ad esempio, avere una camera con affaccio interno che sia acusticamente più protetta dalle potenziali Nancy Coppola e musica dei locali. In occasione di un matrimonio di famiglia scoprimmo Maison Degas...già entrando nel cortile interno per prendere l'ascensore c'è qualcosa di unico...fidatevi :)
Da lì avrete tutto il centro storico ai vostri piedi...e poveri non saranno risparmiati; perchè Napoli è bella da girare a piedi, perdendosi nelle vie, tirando su gli occhi e leggendo i cartelli scritti spesso ancora a pennarello e con sintassi tutta partenopea.
Il vero problema in questa città è trovare un tavolo senza dover attendere ore in fila, soprattutto nei posti davvero buoni. Pare incredibile ma a Napoli viene appetito a tutti alla stessa ora. La dritta è anticipare, perchè qui se finisce un impasto o una portata l'unica cosa che sentirete è
non ne chiamare più?
Cominciamo dalla regina...la Pizza. Diffidate dalle imitazioni perchè solo qui potrete assaggiare quella autentica e neppure in tutti i posti. C'è chi lesina sulla mozzarella, chi usa una passata di pomodoro annacquata, chi brucia sotto l'impasto...sempre sarà migliore delle imitazioni italiane e estere ma visto che siete qua puntate sull'eccellenza...poi mi direte che non era pura poesia. Classifica delle migliori: Da Michele e non solo perchè è stata scelta da Hollywood come set del film
Mangia, Prega, Ama
e neppure per la fatica estenuante della coda con il numerino stile salumaio; è la più buona punto e basta anche se la concorrenza e chi non è riuscito ad entrare continuano a infamarla su TripAdvisor;
a contendersi il podio? Starita a Materdei e Di Matteo Ancora fame? Voglia di qualcosa di dolce?? O proprio fame nera?? Ne parliamo la prossima volta!! Per ora rivivete anche solo la sensazione di tenere in bocca un pezzetto fumante di pizza che avete avuto il privilegio di provare. E' una strada del gusto a senso unico non si puà più tornare indietro.

Quando scrivere di viaggi diventa la ciliegina sulla torta che tutti vorremmo mangiare.

Viviamo un'epoca in cui tutti scrivono e si professano blogger. Non importa quale sia il tema: i viaggi, il fai-da-te o la cucina, tutti sono esperti o si professano tali. Confesso che anch'io ho peccato di presunzione alternando questo sentimento con l'ammirazione, a tratti vera e propria invidia, verso quelli che, per costanza o forte determinazione, sono riusciti a fare di questa passione qualcosa di più che un riempitivo delle proprie giornate. Tutti noi ci rivolgiamo al web per trovare informazioni da "insider" che ci permettano di vivere un'esperienza come qualcosa di unico e diverso dalla massa...E allora parte una vera a propria caccia al tesoro per trovare blog, forum, immagini che ci diano l'illusione di poter essere dei "trendsetter" diversi dagli altri, ammirabili e invidiabili a nostra volta. Ma cos'è che distingue, nello specifico, un viaggiatore, un autentico curioso da un comune turista? Quando una guida cartacea o un sito online sono in grado di catturare l'attenzione e spingere un semplice turista ad affrontare un viaggio con incognite, interrogativi ed aspettative, allora avrà il potere di trasformarlo in qualcosa di potenzialmente unico, dandogli l'opportunità, se lui vorrà coglierla, di diventare un vero viaggiatore e da quel momento la sua vacanza diventerà indimenticabile. In ogni guida c'è qualcosa di omesso, di sottinteso, di escluso. Il segreto o la fortuna è soffermarsi sul celato ed è lì che inizia la magia...solo voi potrete scoprirla e completare quei fogli mancanti con il vostro vissuto. Quello che cercherò di fare io??? Lasciare il maggior numero di indizi, porte socchiuse, foto ispiranti affinchè sia più facile per voi scovare la magia...che state aspettando?

martedì 6 marzo 2012

Arance andaluse


Il sole andaluso paragonato alla bora di casa sembra scaldare due volte di piu'.
Qui tutto brilla di colore e profuma di fresco.
Gli aranceti da tempo rigogliosi si preparano a liberare al suolo i loro frutti color tramonto. A Jerez la gente sorniona conversa all'aperto davanti ad un cafe' con leche approffittando di questa anteprima di primavera.
Solo il vento umido della sera risveglia gli animi ricordando a tutti che il vero caldo tardera' ancora un poco prima di farsi prepotente.
Ora e' comunque tutto perfetto.
Se chiudo gli occhi mi sento cullare dalla spensieratezza, una leggerezza autentica pervade l'aria.
La mia anima non cerca evasioni ma solo energia, calore... e questa terra di arance andaluse non lesina certo nell'elargire attimi di serenita'.
Nella vita alcune cose accadono per caso mentre altre sono il frutto di desideri, bisogni, passioni.
Troppo spesso ci ritroviamo a sopirle ma quando anche un' inaspettata solitudine si trasforma in qualcosa di sorprendentemente piacevole allora tutto il disegno ci sembra chiaro e acquista contorni ben definiti.
E' tempo di andare e di sognare a colori.

venerdì 25 novembre 2011

Anche la mela di biancaneve va in pensione

Se Biancaneve avesse saputo dell'Apple store sulla quinta,  forse forse nel bosco a prendersi cura dei nanetti non ci sarebbe andata. Indossate con grazia le sue Manolo Blahnik di cristallo (beh no quella è un'altra storia!!?) e noncurante del rischio frattura, avrebbe sceso in tutta fretta la rampa elicoidale che la separava dal paradiso della new technology. Bye Bye strega e benvenuti nanetti cassaintegrati.
Provare per credere diceva un vecchio slogan degli anni ottanta; e se Aiazzone ha fatto bancarotta beh la Apple no di certo, visto le code infinite davanti ai suoi store e al sold out quasi istantaneo dei nuovi prodotti.
Anche se il mio stile non si avvicina lontanamente a quello di Miss Snow White se non per quel fastidioso vizio di canticchiare per strada, anch'io devo dire che a sta' mela un morso non l'ho negato...e con gusto!
Un'altro buon motivo per volare oltreoceano...accidenti la lista si allunga sempre di più...



venerdì 28 ottobre 2011

Se street food deve essere...

Molte persone amano sperimentare tutto quello che di più autentico ha da offrire la città che li ospita e cosa c'è di meglio se non la cucina tradizionale? In fondo la cucina è una componente fondamentale della nostra identità culturale e sociale e in questo scusate se è poco l'Italia non è seconda a nessuno.
Ci sono poi veri e propri angoli di paradiso da questo punto di vista e la Sicilia merita senz'altro un posto sul podio. La capitale gastronomica isolana è rappresentata da Trapani, Erice e dintorni anche se Palermo si difende altrettanto bene mantenendo ancora vive antiche tradizioni da cibo di strada. Qui superato un po' di timore e diffidenza iniziale è possibile ancora assaggiare il panino con la milza meglio detto pane ca' meusa preparato secondo la ricetta più antica o con alcune variazioni da manuale. La ricetta vuole che la milza, affettata sottile e rigorosamente a mano, sia cotta in una quantità esagerata di lardo e poi servita in una dosa generosa all'interno di un panino cosparso di sesamo con una spremutina di limone o una spolverata di formaggio ragusano. L'antica e ormai famosa Focacceria San Francesco ha creato anche la versione "maritata" con un'abbondante cucchiaiata di ricotta fresca che qui sul territorio abbonda. Un indirizzo ancora poco conosciuto dai turisti ma veramente doc è la Focacceria di Porta Carbone a detta dei palermitani la migliore della città e c'è da crederci...io ho voluto ricevere qui il mio battesimo della meusa!!

Non fatevi spaventare dall'aspetto e ricordate SPERIMENTATE, SPERIMENTATE, SPERIMENTATE!!!

Altra ricercatezza, stranezza che si può trovare la mattina girando per i mercati è la frittola; non fatevi tradire dal nome tutto è tranne che un dolcetto. Si tratta di una serie di frattaglie fritte in miscugli più o meno segreti, pepate, salate e condite con un goccio di limone fresco. La cornice del tutto è un foglio di carta alimentare o per la gente di fretta uno sfilatino di pane. Dico la verità di tutti i cibi questo è quello che mi ha entusiasmato di meno in termini di sensazioni gustative. La cosa che lo rende unico è però l'alone di mistero che lo accompagna: prima di tutto non c'è alcuna insegna del tipo "oggi la frittola", bisogna andare dalle parti della kalsa o in porta Carini e dintorni per trovare l'onimo con il paniere ermeticamente sigillato da pezzuole affinchè il calore non si disperda. Non ci sarà sorriso che tenga per conoscere cosa nasconde il cestino in vimini tanto non lo apriranno mai!!!Non vi resta che mescolarvi alla gente locale e chiedere una porzione al massimo se non è di vostro gradimento ci sono tanti cani randagi abituati all'articolo.


Ma veniamo a quello che più mi è piaciuto del cibo di strada di questa bellissima città a partire dallo sfincione.Tanti piatti poveri del nostro stivale si assomigliano e questo nella sua versione all'antica ricorda molto la pizza all'andrea che si fa nel ponente ligure solo che qui si aggiunge pangrattata in superficie e non c'è la testa d'aglio in agguato. Altra differenza è che qui la vendono oltre che nei panifici anche in strada in carrettini gastronomici specializzati in sfincione. Questa davvero piacerà a tutti e vi accompagnerà nella visita ai mercati della Vucciria e Ballarò.

Avete presente il libro "1000 luoghi da vedere prima di morire"?!! Beh bruciatelo ancora una volta ho avuto la conferma che l'autrice arricchitasi alla faccia di tutti con un titolo geniale non solo ha inserito senza una logica alcune mete piuttosto che altre ma spesso ha scopiazzato recensioni senza mai aver visitato questi luoghi. Tutto può dirsi della Vucciria tranne che sia caotica e piena di botteghe per strada. L'antico splendore di questo mercato ormai si può ammirare solo nella tela di Guttuso, corìnservata a palazzo Steri. Sopravvivono a fatica le tradizioni andateci e apprezzatene l'essenza di semplicità che vi regna ricordando che la trasformazione avviene nel pomeriggio quando Tanino sapientemente prepara la brace e cucina lo stigghione!!!





martedì 25 ottobre 2011

la mia Africa


Alle volte gli eventi fanno sì che anche una vacanza non basti.
In pochi affrontano lo scoglio delle resistenze, dei timori e decidono di avventurarsi lo stesso in un nuovo viaggio…magari lontano. Poi accade qualcosa di magico e quella spina staccata che credevi fissata irrimediabilmente al muro.. per tanti motivi alla fine vorresti non riallacciarla mai.
Questo è stato per me il Mozambico: il viaggio nel viaggio, il bianco accecante delle spiagge che si unisce e si fonde con l’indaco delle acque; l’ebano dei volti e la trasparenza degli sguardi; l’innocenza dei sorrisi e la ruvidezza dei gesti.
Qui siamo in Africa ma non ricordatelo ai turisti.

Il continente nero, anche se io preferisco chiamarlo rainbow, è variegato più di qualsiasi coppa gelato e altrettanto buono se non irresistibile.
Ovviamente bisogna procedere per gradi: non potrete certo fare indigestione di gusti già dalla prima volta...volete mettere però il gusto autentico di una scoperta fai da te con un gelato confezionato dal sapore industriale??
Per la prima volta parto in agosto il mese delle vacanze per gli italiani in assoluto, anche se sul podio non mancano spagnoli e americani. Poi ogni meta ha i suoi aficionados e il Mozambico almeno al momento del decollo sembrava la terra promessa dei viaggiatori italiani. Dove poi siano finiti tutti si è presto capito...gli unici incontri fortuiti sono stati con due gruppi chiassosi di avventure nel mondo... per il resto la solita vergogna dei villaggi vacanze che qui in Africa sanno tanto di prigioni di cristallo.
Non fraintendetemi ognuno sceglie il tipo di vacanza che più si avvicina alle proprie esigenze ma qui dove, anche le cose scontate sono una conquista, non riesco proprio a mandar giù elettricità 24H, acqua a fiumi e banchetti di cibo stile nozze.
Il rispetto del popolo locale  non è una cosa da lasciare in appendice alla propria guida turistica, e se è vero che viaggiare apre la mente ricordate di leggere le istruzioni!!!