domenica 20 febbraio 2011

La danza macabra più famosa d'Europa

Alle volte dietro casa si celano vere e proprie meraviglie, tesori nascosti che tutti dovremmo conoscere e divulgare.
Sabato scorso abbiamo deciso di visitare uno di questi capolavori, gelosamente custodito nella cittadina slovena di Hrastovlje, nome che da solo non evoca granchè, ma se parliamo di uno degli affreschi tardogotici più famosi in Europa sicuramente sveliamo il mistero che sta dietro questo pittoresco villaggio dell'Istria:
la danza macabra del pittore istriano Janez iz Kastva (Giovanni di Castua).


Iniziare un'escursione in una giornata invernale baciata dal sole, senza pergiunta perdersi nelle verdi colline istriane, è sicuramente uno dei modi migliori per iniziare un sabato mattina.
E così arrivare di fronte alla fortificata chiesetta di S.S. Trinità trovando il cancello di ferro sbarrato e un semplice foglio di carta con indicato un numero di cellulare dell'anziana custode, diventa già suggestivo o quantomeno insolito di suo.
Uno squillo e un "per favore sarebbe possibile visitare" che già la signora compare sulla collinetta armata di chiavi.
Varcando la piccola soglia mai più diresti di trovarti letteralmente avvolto dagli affreschi, esempi perfettamente conservati della pittura narrativa del quattrocento che ripercorrono le scene sia del vecchio che del nuovo testamento per poi culminare nel capolavoro alchemico della Danza Macabra.
Eccola lì, disturbata soltanto da alcune incisioni in una scrittura ormai dimenticata, la morte tiene sottobraccio onuno di noi, è lei la vera vincitrice, la protagonista indiscussa. Sorride sul suo trono trono dorato pronta a chiudere la tomba di chiunque sia arrivato al giorno del trapasso, e non importa che sia giovane, ricco, vecchio, povero, re, regina, mendicante, dinnanzi a lei l'uguaglianza è assoluta.





2 commenti:

  1. Un vero gioiello nascosto...devo assolutamente convincere i miei a visitarlo.
    Hai foto della gita?

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  2. Eccole...sto iniziando a sperimentare il 35mm per cui le foto sono diciamo così ancora un esperimento...

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